Moscato d’Asti D.O.C.G.

Vini

MOSCATO D’ASTI D.O.C.G.

Denominazione di origine

D.O.C.G. dal 1993

Zona di produzione

Asti, Cuneo, Alessandria

Uve utilizzate

Moscato bianco 100%

Metodo di spumantizzazione

Martinotti (o Charmat), anche senza aggiunta di lieviti

Colore

bianco

Tipologia

Frizzante, fermo

Profumo, note

Tiglio, pesca gialla, fiori d’acacia, salvia

Titolo alcolometrico volumico minimo complessivo

11% vol, con alcool svolto minimo complessivo 4,5%



Il pregiato Moscato Bianco piemontese

Una tradizione di oltre settecento anni
Dal vigneto Moscato Bianco nascono due D.O.C.G. di vanto per Asti: l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti, differenti per il metodo di lavorazione.Coltivato fra i fiumi Bormida e Tanaro nelle province di Asti, Alessandria e Cuneo, il Moscato Bianco è un vitigno antico (le prime testimonianze risalgono al 1300) proveniente dal bacino orientale del Mediterraneo, utilizzato per produrre vini dolci e intensamente aromatici.Queste uve vengono coltivate anche tra le Langhe e il Monferrato, dove la tradizione vinicola incontra le tecniche più moderne per una produzione di prestigio internazionale. Le particolari caratteristiche climatiche e geologiche della zona e i terreni calcarei hanno favorito la diffusione del vitigno Moscato Bianco sulle colline piemontesi, con un’estensione di circa 9700 ettari e oltre 4000 aziende coinvolte nella produzione.Le foglie sono di grandezza media e forma pentagonale, mentre i grappoli maturi sono cilindrici e lievemente allungati. Questi germogliano nella seconda decade di aprile, raggiungendo il giusto grado di maturazione nella seconda metà di settembre, quando l’uva viene raccolta rigorosamente a mano, per preservarne integrità e aroma.Gli acini di colore giallo-verdastro si caratterizzano per una buccia sottile e un sapore intensamente aromatico.

Un’esperienza da (de)gustare

Il Moscato d’Asti D.O.C.G

Lavorato con le stesse uve dell’Asti Spumante D.O.C.G., il Moscato d’Asti D.O.C.G si presenta come un vino più raffinato e leggermente più dolce, meno frizzante e dalla gradazione alcolica inferiore.All’interno dell’ampia famiglia dei Moscato, quello prodotto nella zona di Asti rappresenta la versione più ricca e pregiata. La natura artigianale del Moscato d’Asti D.O.C.G. lo rende un fiore all’occhiello nel panorama vinicolo piemontese: spesso prodotto da aziende di dimensioni medio-piccole con una forte attenzione per la qualità, questo vino si sta imponendo nell’alta ristorazione e nelle enoteche più alla moda.La sua fragranza e ricchezza di carattere si esprimono in un aroma muschiato, con un sapore che ricorda il glicine e il tiglio, la pesca e l’albicocca, con sentori di limone e fiori d’arancio. Al palato risulta pieno, vigoroso ed elegante, con un finale armonico e fresco, delicatamente dolce e coinvolgente anche per la sottile acidità.Un vino dal profumo fruttato, intenso e aromatico di uva matura che ricorda il miele, la pesca gialla, la menta e i fiori di acacia ed accenna talvolta sentori di salvia.Il colore dorato con riflessi paglierini è caratterizzato da una limpidezza brillante e una leggera frizzantezza, ma può anche presentarsi in versione ferma.Il Moscato d’Asti D.O.C.G. può essere prodotto con metodo Martinotti (o Charmat), ma viene più spesso realizzato tramite una fermentazione in autoclave naturale, senza l’aggiunta di lieviti.

Il Moscato d’Asti D.O.C.G a tavola

Con la sua raffinata dolcezza, il Moscato d’Asti D.O.C.G. è ideale per accompagnare i dessert o come aperitivo. Servito freddo, idealmente fra i 6 e i 10 °C, è ottimo servito a fine pasto, magari abbinato a una pasticceria fresca o secca, cercando di evitare l’accostamento con dolci troppo zuccherini, grassi o pannosi. L’ideale sono torte spugnose a base di pan di spagna, o ancora ciambelle, sablè, torroni, crostate di frutta, macedonie, biscotti e panettoni.Interessanti sono anche gli abbinamenti per contrasto, come con formaggi stagionati, salumi freschi o piatti speziati e piccanti di origine etnica. Può essere accostato anche a piatti di carne come il coniglio o il fegato toscano.

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