Domus Romana
Si tratta dei resti di una casa patrizia del I secolo d.C.
Presenta un magnifico mosaico pavimentale
Sito unico in tutto il Piemonte
La domus romana
L'area archeologica, inserita nel tessuto moderno della città (al piano seminterrato della casa per anziani "Canuto Borelli" di proprietà comunale) conserva i resti di una domus romana. Presenta un ambiente decorato da un prezioso mosaico pavimentale e una sala riscaldata, forse precedentemente adibita a terme private.
Le testimonianze archeologiche sono costituite principalmente dai resti di una domus della seconda metà del I secolo d.C.
La costruzione sorgeva un'ottantina di metri a nord della porta urbica occidentale (Torre Rossa), che chiudeva appunto ad ovest il decumano massimo, coincidente con l'odierno Corso Alfieri.La domus si inserisce in una serie di ritrovamenti di edifici privati di pregio individuati nelle vicinanze, che ci permettono di ipotizzare la presenza di un importante quartiere residenziale.
Il mosaico pavimentale
Tra i resti della domus di particolare interesse è il tappeto a mosaico (m 3 x 1,70) che decorava il pavimento in cocciopesto bianco della sala da pranzo (triclinium). Il mosaico, a fondo bianco con inserimento di formelle tonde, rettangolari e romboidali in marmo colorato, è arricchito da figure di pesci e di ramoscelli d'edera ed è delimitato da due cornici a tessere bianche e nere: una a spina di pesce ed esternamente a treccia.
Il Pavimento ad ipocausto
All’interno dell’abitazione è stata successivamente effettuata una ristrutturazione di uno o più vani riscaldati per mezzo di ipocausti (riscaldamento sotterraneo), che ha imposto un evidente cambiamento d’uso dell’ambiente. Nel vano è stato costruito un nuovo muro e il pavimento in coccio pesto è divenuto la base di appoggio per le colonnine laterizie dell’ipocausto.
Alla base del sistema di riscaldamento si trovava un focolare, o praefurnium, che era installato nel sottosuolo, ad un livello inferiore rispetto all’ipocausto.