Sua Maestà il Tartufo Bianco

Tra tutte le specie esistenti, il Tartufo Bianco del Piemonte è certamente la varietà più apprezzata.
Conosciuto anche con il nome di Trifulé, questo fungo ha una forma decisamente irregolare, dovuta alle numerose depressioni causate dalla crescita sottoterra. Esternamente si presenta liscio e vellutato al tocco, internamente ha una superficie reticolata e alveolare.Il suo profumo è inconfondibile: intenso, le note dolci del miele si equilibrano al pungente odore dell’aglio e all’acre profumo di bosco.

La stagione del tartufo

La stagione ideale di raccolta del Tartufo Bianco piemontese è tra settembre e dicembre. Quando l’estate lascia il posto alle fresche mattinate autunnali, i cercatori di tartufi iniziano la caccia.
Data la difficoltà nell’individuare questo prelibato prodotto sottoterra, i cercatori si avvalgono del supporto dei loro can da trifule, i quali ne scoprono le tracce odorose attraverso il loro naso fino.

Il Tartufo Bianco attraverso la storia

Le prime notizie del Tartufo Bianco risalgono il 1300, citato in alcuni documenti che parlano di un dono fatto dai duchi di Savoia ai Bona di Borbone.
Venne riconosciuto come fungo solo nel XVI secolo, quando il medico torinese Vittorio Pico nella sua tesi di laurea lo classificò come Tuber Magnum. Attualmente il nome scientifico è Tuber Magnum Pico, in onore del suo classificatore.Il prestigio di questo prodotto è stato riconosciuto in tutte le epoche: Camillo Benso lo utilizzò spesso come dono durante la sua attività per il regno del Piemonte, mentre Giacomo Rossini lo definì il Mozart dei funghi.

L’esaltazione del gusto

Per esaltare il gusto del tartufo è necessario tagliarlo a fette sottilissime, aggiungendolo ai piatti rigorosamente a crudo.
Si tratta di un ottimo accompagnamento per alcuni dei più gustosi piatti piemontesi: la fonduta, gli agnolotti, le tagliatelle, gli gnocchi, i risotti ma anche per la tipica carne cruda astigiana. I vini da abbinare a questo particolarissimo prodotto piemontese devono essere morbidi e profumati, con un aroma che non sovrasti quello del tartufo.

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