Oasi WWF La Boula
Estensione: 20 ettari, nella periferia a sud di Asti
Simbolo dell’oasi: la rana verde
Venti ettari di verde
L’oasi urbana “La Bula” si estende per ben 20 ettari poco a sud di Asti, lungo il fiume Tanaro. Fondata nel 1990 da proprietari privati, attualmente viene gestita dal WWF.
Un progetto di risanamento
L’area fa parte di un progetto di ingegneria naturalistica che ha lo scopo di riportare il territorio allo stato originale, risanando l’area fluviale dallo stato di degrado causato da anni di inquinamento, scavi di materiali inerti, utilizzo come deposito di rifiuti e sede di attività illecite.
Il lavoro di rinaturalizzazione, attentamente progettato e seguito da una squadra di ingegneri, architetti, naturalisti e dottori forestali, sta riscontrando grande successo. L’introduzione di specie arboree autoctone e la regolamentazione delle escavazioni (limitate ora a un’area più ristretta), stanno permettendo alla natura di riconquistare il predominio all’interno dell’oasi.
Un riconoscimento europeo
Grazie allo scrupoloso lavoro svolto dal WWF, l’area che si estende dalla Bula ad Alba è stata inserita fra i biotipi di interesse europeo (SIC, ossia “Siti di Interesse Comunitario”), identificata con il nome di Stagni di Belangero.Tale riconoscimento ha incentivato numerose iniziative da parte della Regione Piemonte e di ARPA, culminate nel 1999 con il finanziamento all’Ente Parchi Astigiani per il completamento delle infrastrutture di protezione e fruizione dell’oasi urbana e la protezione del biotipo.
Un’oasi didattica
Al suo completamento, l’oasi disporrà di svariate attrezzature finalizzate alla realizzazione di percorsi didattici. Attraverso visite guidate sarà possibile inoltre dedicarsi all’osservazione di uccelli e altra fauna locale da punti di osservazione protetti.
Il progetto di risanamento sta aiutando il ritorno spontaneo nell’area di molte specie animali, e ad oggi è possibile osservare una fauna variegata di uccelli fra cui l’airone cenerino, l’airone bianco maggiore e quello rosso (molto raro), il martin pescatore e il falco di palude, il rigogolo, il pettirosso, la capinera.