Le origini storiche

Il cardo, coltivato fin dai tempi degli antichi romani, è un ortaggio appartenente alla stessa famiglia del carciofo, e si caratterizza per un gusto dalle note dolci e amarognole. Insieme al Peperone Quadrato rappresenta uno degli alimenti classici della gastronomia piemontese.
Il Cardo Gobbo è Presidio Slow Food dal 2020.

La denominazione “gobbo”

Il termine “gobbo” è legato al caratteristico metodo di coltivazione.
Tra la semina di maggio e la raccolta ad ottobre c’è infatti una fase intermedia a settembre, durante la quale i cardi vengono piegati e ricoperti di terra per proteggerli dalla luce e dal freddo. Le piante cercano quindi di trovare la strada verso la luce e si incurvano assumendo la loro forma tipica.
I cardi ricoperti di terra perdono inoltre la clorofilla e assumono un colore biancastro: questa pratica di “imbianchimento” serve a intenerire le coste e a renderle più gustose.

Il Cardo Gobbo di Nizza Monferrato

La coltivazione del cardo trova le sue condizioni ideali in terreni sabbiosi, di origine alluvionale: è il caso dei terreni costeggianti il fiume Belbo, a Nizza Monferrato, dove la tradizione diventa eccellenza.
Nonostante il cardo sia un ortaggio da consumare prevalentemente previa cottura, è possibile gustarsi il Cardo Gobbo di Nizza anche crudo. Questo grazie alle speciali tecniche di coltivazione che preservano e esaltano la morbidezza delle sue coste, facendogli perdere fibrosità e rendendolo quindi più tenero e delicato al palato.

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