Storia e Territorio.
Fra le Langhe e il Monferrato

panorama langhe e monferrato
Asti medievale
Asti si trova nel cuore del Monferrato, adagiata sulla sponda sinistra del fiume Tànaro, alla confluenza con il torrente Bòrbore. Un territorio a forma di grappolo d’uva, che si estende tra le splendide colline dell’Astesana, tra gli incantevoli paesaggi vitivinicoli che nel 2014 hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento Unesco venendo dichiarati – insieme a Langhe e Roero – Patrimonio dell’Umanità. 
Il territorio a nord del Tanaro comprende il Basso Monferrato, con colline dolci e un paesaggio che si articola fra coltivazioni, vigneti e boschi, mentre a sud del fiume si trova l’Alto Monferrato, con colline più elevate e una presenza più massiccia di vigneti. Ancora più a sud si staglia la Langa Astigiana, solcata dal fiume Bormida dove i rilievi si avvicinano all’Appennino e alle Alpi Liguri.  

Luoghi da scoprire lentamente, alternando escursioni all’aria aperta, visite culturali tra musei, castelli e torri, soste in cantina, piacevoli attività sportive, trattamenti di benessere e shopping, per poi concludere la giornata in uno dei tanti ristoranti dove assaporare piatti e vini del ricchissimo patrimonio enogastronomico. 
Fra le colline di Asti è possibile trovare una calda accoglienza: piccoli alberghi ricchi di charme, graziosi agriturismi o bed & breakfast vi attendono per un’esperienza unica, all’insegna del relax e dell’originalità: nulla qui è costruito per stupire, la bellezza di queste terre è da ricercare nella genuinità dei suoi prodotti, nell’armonia del suo paesaggio e nella passione che la gente esprime nell’accogliere e nell’ospitare, una tradizione che qui vive da sempre. 

Le origini
e un importante passato medievale

Fondata dai liguri alla confluenza del Bòrbore con il Tànaro, Ast (ossia “luogo elevato”) mantenne dimensioni ridotte fino all’89 a.C, quando fu colonizzata dai romani con il nome di Hasta. 

Furono i romani a costruire la via Fulvia (ricalcata oggi da Corso Alfieri), e a trasformare le sue fattezze di piccolo borgo rurale erigendo i primi edifici pubblici. 

La città di Hasta, dotata di mura e porte monumentali di cui la Torre Rossa costituisce oggi la testimonianza più consistente, si ingrandì nonostante le incursioni dei barbari.
I longobardi vi stabilirono la sede di un ducato nel 589, e i franchi quella di un comitato nel 774. Fu in seguito governata dai vescovi fino al 1095, quando divenne libero Comune.
 


Raggiunse il periodo di massimo splendore nel XII secolo, grazie alla florida attività commerciale e bancaria di alcune famiglie (Troya, Solaro, Malabayla, Alfieri, Falletti, De Regibus, Guttuari, Roero, Asinari, Natta, Pelletta) che edificarono le proprie torri e palazzi con intento celebrativo a simbolo della ricchezza di Asti. Durante tutto il Medioevo e nei primi secoli dell’età moderna furono eretti numerosi edifici, sia civili sia religiosi. 
La città, in posizione strategica tra Genova e i principali mercati del Nord-Italia si distinse inizialmente nel commercio di tessuti, quindi in attività finanziarie su scala europea. Le famiglie più importanti erano titolari di “casane”, vere e proprie agenzie di cambio e prestito sulle principali piazze mercantili europee. Grazie ai proventi dell’attività di prestito il libero Comune si arricchì di edifici pubblici e privati: fu in questo periodo di particolare dinamismo che si affermò la tradizione del Palio
 


Nel XII secolo la città si espanse e inglobò i popolosi borghi lungo le strade della piana del Tànaro, così nel Trecento il cuore di Asti, cioè l’area in cui si addensavano le torri e le case-forti delle potenti famiglie locali, delimitata da antiche mura e definita come Recinto dei Nobili, fu racchiusa da una nuova cinta muraria chiamata Recinto dei Borghigiani (della quale oggi non rimangono tracce). 

Asti venne dilaniata da feroci lotte civili fra le famiglie guelfe e ghibelline, che si svolgevano perlopiù nelle principali piazze e che nel tempo causarono la distruzione e l’abbassamento delle “cento torri” per cui Asti era divenuta famosa (nel 1682 la città ne contava ancora 125, ma oggi ne sono rimaste dodici). 

Sempre nel Trecento nacque la comunità ebraica, che si stabilì nella zona lungo l’asse di Corso Alfieri, dove tutt’oggi si può ammirare la splendida Sinagoga. 

Nel 1312 Asti si sottomise prima agli Angiò e poi, nel 1387, ai Visconti, che diedero la città in dote alla figlia Valentina, sposa del Duca d’Orleans (fratello di Carlo VI di Francia, da cui nacquero due re di Francia). Nel 1531 la Contea di Asti venne annessa dai Savoia, dai quali passerà al Regno d’Italia. 


Il XVIII secolo registrò il risveglio dell’attività edilizia con rimaneggiamenti e costruzioni ex novo dei sontuosi palazzi ad opera dell’architetto Benedetto Alfieri (1700-1767, cugino di Vittorio Alfieri), molte case-forti furono ammodernate e i palazzi realizzati da Alfieri conferirono un nuovo volto al centro della città. Ma il secolo di vero rinnovamento fu l’Ottocento, che si aprì con l’abbattimento di parte delle mura medievali. 

L’inizio del XX Secolo vide la crescita industriale di Asti, frutto della vicinanza con Torino e di una forte immigrazione dal Sud Italia che, unita alla creazione della provincia (1935), quasi raddoppiò il numero della popolazione.  

Oggi la città mantiene un tessuto urbano testimonianza della sua ricca e nobile storia: le torri e le case-forti, i palazzi medievali e rinascimentali, le caratteristiche vie del centro storico e gli edifici religiosi come la maestosa Cattedrale fanno da cornice ad affascinati rievocazioni medievali, come nel caso del Palio o di Arti e Mercanti.  

Araldica,
borghi e rioni

lo stemma araldico di Asti

Lo stemma di Asti è uno scudo rosso con croce bianca, timbrato da una corona comitale cimata da 16 perle di cui 9 visibili, a cui sono accostati due rami di palma, decussati sotto la punta e legati da un nastro rosso. Il motto della città, in latino, è riportato al di sotto dello stemma e recita “Aste Nitet Mundo Sancto Custode Secundo”, ovvero “Asti risplende nel mondo per merito del suo Santo Custode Secondo.” Lo stemma venne riconosciuto con atto ufficiale del 5 luglio 1896 dal Regno d’Italia. 

Asti è suddivisa in 14 territori che si rifanno alle competenze parrocchiali del 31 dicembre 1978, definiti Borghi e Rioni.  

Rioni comprendono le zone che nel Medioevo si trovavano all’interno della prima cerchia delle mura di Asti, definita Recinto dei Nobili, che racchiudeva il cuore della città con gli edifici più importanti, le torri e le case-forti delle famiglie nobili astigiane. 

I Borghi comprendono le zone che nel Medioevo si trovavano all’interno della seconda cerchia delle mura di Asti, definita Recinto dei Borghigiani, costruita in seguito a un incremento urbanistico, e le zone agli estremi della città. 

7 – RIONE SANTA CATERINA

3 – RIONE CATTEDRALE

1 – RIONE SAN MARTINO SAN ROCCO

8 – RIONE SAN PAOLO

2 – RIONE SAN SECONDO

9 – RIONE SAN SILVESTRO

I Borghi comprendono le zone che nel Medioevo si trovavano all’interno della seconda cerchia delle mura di Asti, definita Recinto dei Borghigiani, costruita in seguito a un incremento urbanistico e topografico della città, e le zone agli estremi della città di Asti.

5 – BORGO DON BOSCO

11 – BORGO SAN LAZZARO

14 – BORGO SAN MARZANOTTO

13 – BORGO SANTA MARIA NUOVA

6 – BORGO TANARO TRINCERE TORRAZZO

12 – BORGO SAN PIETRO

4 – BORGO TORRETTA N.S.L.

10 – BORGO VIATOSTO

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