Il pregiato vitigno Moscato Bianco piemontese

Una tradizione di oltre settecento anni
Dal vigneto Moscato Bianco nascono due D.O.C.G. di vanto per Asti: l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti, differenti per il metodo di lavorazione. Coltivato fra i fiumi Bormida e Tanaro nelle province di Asti, Alessandria e Cuneo, il Moscato Bianco è un vitigno antico (le prime testimonianze risalgono al 1300) proveniente dal bacino orientale del Mediterraneo, utilizzato per produrre vini dolci e intensamente aromatici.
Queste uve vengono coltivate anche tra le Langhe e il Monferrato, dove la tradizione vinicola incontra le tecniche più moderne per una produzione di prestigio internazionale. Le particolari caratteristiche climatiche e geologiche della zona e i terreni calcarei hanno favorito la diffusione del vitigno Moscato Bianco sulle colline piemontesi, con un’estensione di circa 9700 ettari e oltre 4000 aziende coinvolte nella produzione.
Le foglie sono di grandezza media e forma pentagonale, mentre i grappoli maturi sono cilindrici e lievemente allungati. Questi germogliano nella seconda decade di aprile, raggiungendo il giusto grado di maturazione nella seconda metà di settembre, quando l’uva viene raccolta rigorosamente a mano, per preservarne integrità e aroma.
Gli acini di colore giallo-verdastro si caratterizzano per una buccia sottile e un sapore intensamente aromatico.

Il consorzio per la tutela dell’Asti

Nel 1932 è stato istituito il Consorzio per la tutela dell’Asti.
Nato allo scopo di definire la zona d’origine, il vitigno, la tecnica di preparazione e la tipologia finale, il Consorzio si occupa oggi sia della promozione della conoscenza e della diffusione dell’Asti nel mondo che del controllo della qualità del prodotto finale, concedendo o negando il marchio consortile.
Il Consorzio ha sede ad Asti, in Piazza Roma 10 nel palazzo Gastaldi.

Un’esperienza da (de)gustare

L’Asti Spumante D.O.C.G

L’Asti D.O.C.G. è lo spumante dolce per eccellenza e ha reso celebre il nome di questa città nel mondo.
Si caratterizza per un aroma e un sapore fruttato, di immediata fragranza, con alcolicità moderata.

Il profumo è floreale, con sentori di fiori d’arancio, di tiglio e acacia, mentre il sapore è al tempo acidulo e delicatamente aromatico. Il colore, che può variare dal paglierino al dorato molto tenue, è di una limpidezza brillante, interrotta da bollicine fini e persistenti.La spumantizzazione avviene tramite metodo Martinotti, o Charmat, utilizzando lieviti selezionati in autoclavi per ottenere una fermentazione veloce.Pur nascendo come spumante dolce, dal 2017 esiste una variante di Asti secco, caratterizzato da una rifermentazione più prolungata. Da questo risultano un residuo zuccherino inferiore e una migliore conservazione della sua tipica aromaticità.

Asti Spumante D.O.C.G. Metodo Classico

La versione di Asti Metodo Classico viene eseguita con una procedura di spumantizzazione classica o champenoise in bottiglia, che restituisce caratteristiche organolettiche differenti e più strutturate, e prevede un tempo di rifermentazione minimo di nove mesi.

L’Asti Spumante D.O.C.G. a tavola

Preferibilmente servito a una temperatura di 6-8 °C, l’Asti Spumante D.O.C.G. è il protagonista ideale di ogni occasione di festa.
L’Asti Dolce, avendo un moderato contenuto alcolico, è adatto ad accompagnare frutta, dolci e pasticceria secca, ma anche la chiusura dei pranzi. L’Asti Secco è ottimo sia come aperitivo che in accompagnamento a pietanze speziate o sapide, come salumi formaggi freschi, risotti e carni bianche.