Corso Vittorio Alfieri, 350
musei@comune.asti.it
Sabato, domenica e festivi
60 minuti
ingresso gratuito
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Il più prestigioso palazzo barocco astigiano
Ospita nelle sue sale il Museo del Risorgimento
Palazzo Ottolenghi - chiuso per restauro
Localizzato lungo la via Maestra (l’attuale corso Alfieri) e in pieno centro storico, Palazzo Ottolenghi prende il nome dall’ultima famiglia nobile che lo abitò.
Nato dall’unione di due fabbricati di epoca medioevale, il Palazzo fu abitato fino a metà Settecento dalla famiglia Ramelli di Celle, cambiando proprietà nel 1754. Con il loro subentro i Gabuti di Bestagno imposero una trasformazione importante dell’edificio, assegnando i lavori a Benedetto Alfieri.
Il Palazzo venne acquistato nel 1851 dal conte Zaccaria Ottolenghi, esponente di un’influente famiglia ebraica e padre dell’illustre mecenate astigiano Leonetto. Gli Ottolenghi non concentrarono le loro ricchezze e i loro interessi artistici solo sul palazzo familiare. Zaccaria si fece infatti promotore e finanziatore dell’edificazione del Teatro Alfieri, mentre Leonetto costruì il Nuovo Tempio israelitico e il Liceo Dante Alighieri, fece erigere un monumento per il cinquantenario dello Statuto Albertino ed uno per la memoria di Re Umberto I. Acquistò anche Palazzo Alfieri donandolo al Comune, destinandolo a centro culturale per la cittadinanza.
Il Museo del Risorgimento
È a Leonetto Ottolenghi che si devono l’idea e la realizzazione del nucleo originario della collezione, ovvero i ritratti dei protagonisti del Risorgimento e i quadri delle battaglie.
Le opere di questa collezione furono da lui commissionate per allestire le sale dedicate alla mostra risorgimentale dell’Esposizione Nazionale di Viticoltura, Enologia ed Arti Affini, voluta per celebrare il cinquantenario dello Statuto Albertino (1898).
Costituiscono il patrimonio del Museo: stendardi e bandiere delle Società di Mutuo Soccorso, armi, un cospicuo numero di medaglie e monete, e un’ampia raccolta di cimeli donati da astigiani che combatterono durante il Risorgimento o dai loro eredi.
Il rifugio antiaereo
Dalle sale Risorgimentali si può scendere direttamente nel rifugio antiaereo, costruito nel 1943 per gli Uffici della Regia Prefettura.
Con una struttura di cemento armato di circa due metri di spessore per le volte e un metro per tutte le pareti, il rifugio si compone di due locali adiacenti di circa 30 mq e ha una capienza complessiva di 20 persone. Nelle sale espositive dell’interrato, una serie di pannelli didattici e di vetrine raccontano la storia della città nel periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale.
Accessibillità
L’allestimento del museo è stato progettato per garantire la massima accessibilità.
Per le persone con ridotte o impedite capacità motorie è stata prevista una postazione multimediale che illustra ciò che si trova ai piani interrati. Inoltre sono state allestite due postazioni visivo-tattili a disposizione dei non vedenti, per raccontare loro le sale del museo.