Chiesa della confraternita della Santissima Trinità e Sant’Evasio
Edificata a fianco del vecchio ospedale di Sant’Evasio
Sede della confraternita “dei battuti rossi”, unica confraternita ancora attiva di Asti
Due fasi, due stili
Stilisticamente si possono notare due fasi della chiesa: una medievale risalente al 1500-1600, e una barocca su progetto di Giovanni Antonio Guggia, che rinnovò la facciata a metà del 1700. Quest’ultima subì ulteriori modifiche circa un secolo dopo per mano dell’architetto Colla, e in generale venne più volte ritoccata e arricchita nel corso del tempo. Dai disegni dell’Incisa possiamo notare come il timpano, un tempo curvilineo, sia stato modificato in uno triangolare. Le nicchie ai lati del portone ospitavano invece due putti reggenti delle torce.
Elementi architettonici e artistici
La struttura ha un’unica navata con soffitto a botte e due cappelle laterali. La volta e le pareti sono state affrescate dai fratelli Milocco a metà del 1700, e fra le varie immagini possiamo trovare il battesimo di Cristo, la trasfigurazione, Mosè che fa scaturire acque dalla roccia, Abramo e i tre angeli, il sacrificio di Isacco e il serpente di bronzo.
La Confraternita dei battuti rossi
La chiesa è sede della confraternita dei battuti rossi, l’unica confraternita ancora attiva ad Asti. Essa nacque prima del 1570, e un tempo si occupava della gestione dell’attiguo ospedale di Sant’Evasio e della chiesetta di Santa Maria Vergine della neve, una piccola chiesa posta al di fuori delle mura della città. La confraternita partecipò al Palio di Asti per la prima volta nel 1648, riportando otto vittorie.
Nel periodo del Palio (che avviene ogni anno la prima domenica di settembre), nella chiesa viene esposto un quadro ex voto del 1677, che rappresenta la più antica raffigurazione iconografica della "corsa alla lunga".