“Dire che ti penso è un controsenso perché sei sempre qui, tra le mie dita come la vita che in un sorriso vivi.” (da Il Treno Va)


La prima infanzia

La storia di Paolo Conte nasce ad Asti il 6 gennaio 1937. Erudito ed originale cantautore italiano, nasce in una famiglia di legali e si appassiona fin da piccolo al pianoforte, anche se la vera passione per la musica si accenderà solo dopo la guerra, grazie all’ascolto di dischi e concerti di musicisti americani in tour, che lo fanno innamorare della musica jazz.

Il richiamo del jazz e dello swing d’oltreoceano

Dopo un diploma al liceo classico Vittorio Alfieri di Asti e una laurea in legge all’Università di Parma inizia a lavorare nell’attività legale della famiglia, ma parallelamente si dedica allo studio professionale della musica. Impara a suonare il trombone e il vibrafono e si unisce a delle band praticando jazz e swing di stampo americano. Con la Barrelhouse Jazz Band fonda l'USMA: “Unione Studenti Medi Astigiani”, aprendo un circolo musicale presso l'Associazione Alpini della città, con lo scopo di far conoscere ai propri coetanei autori musicali poco conosciuti come Rodgers e Hammerstein, George Gershwin, Cole Porter e Jerome Kern.

La canzone italiana

Intanto sviluppa la passione per la canzone italiana, in particolare per la canzone napoletana e per la chanson di Brel e Brassens. Inizia così a scrivere le sue prime canzoni, destinate a interpretazioni di artisti italiani e internazionali, spesso collaborando anche con altri parolieri come Vito Pallavicini. Canzoni fra le quali figurano “Azzurro”, “Siamo la coppia più bella del mondo", “Insieme a te non ci sto più”, “Onda su Onda”, “Tripoli 69”, “Genova per noi”, e “Grin grin grin”.

La svolta cantautoriale

Nel 1974 decide di lasciare l’attività di famiglia e di dedicarsi esclusivamente alla carriera artistica, pubblicando il suo primo 33 giri chiamato Paolo Conte. L’album, al momento dell’uscita, non riceve il riconoscimento sperato, ma alcune fra le tracce in esso contenute diventeranno fra le più note del cantautore. Fra le canzoni, “Sono qui con te sempre più solo” dà inizio alla saga musicale dedicata all’Uomo del Mocambo, il proprietario di un “bar immaginario” dove l’autore ambienta una serie di situazioni dal gusto decadente che torneranno in altre canzoni successive, fra cui “La ricostruzione del Mocambo”, “Gli impermeabili”, e “La nostalgia del Mocambo”.

La svolta internazionale

Il suo secondo album, Paolo Conte (del 1975) sancisce la prima raccolta di brani destinati ad essere ricordati come i suoi primi classici. Quattro anni dopo esce Un gelato al limon, che conferma il suo stile personale e innovativo.
Paris milonga e Appunti di viaggio rappresentano i due successivi album che segnano un’ulteriore svolta nella sua carriera musicale e artistica, arricchendo la sua musica di suggestioni e raffinatezze che troveranno sempre maggiore favore fra il pubblico. Inizia così ad essere stimato e apprezzato dal pubblico internazionale, in particolare quello francese, cui Conte è molto legato.
Da lì in poi, prosegue una carriera costellata di successi, fra cui figurano il dittico Parole d’amore scritte a macchina (1990) e Novecento (1992), Una faccia in prestito (1995), Reveries (2003), Elegia (2004).

Premi e onorificenze

Con sei Targhe e un Premio Tenco, è l’artista che detiene il maggior numero di riconoscimenti, insieme a Fabrizio De André, da parte del Club Tenco. Ha anche ricevuto un premio Chiara e un David di Donatello come miglior musicista per il film “La freccia azzurra” (1996), che gli valse anche un Nastro d’argento per la miglior colonna sonora.
Fra le onorificenze, ha ricevuto tre lauree honoris causa in Lettere Moderne, Pittura e Musicologia, una Medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte e dal 1999 è Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Attualmente Paolo Conte risiede ad Asti.

 

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